(Bleeding Stars 05) Resta by A.L. Jackson

autore:A.L. Jackson [A.L. Jackson]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2019-03-02T23:00:00+00:00

20

Willow

Di sotto, il campanello suonò. L’eccitazione corse lungo la mia spina dorsale. Mi diedi un’ultima occhiata allo specchio e lisciai il grazioso abito beige che avevo accoppiato con un paio di sandali. Rivolsi al mio riflesso un sorriso rassicurante, prima di afferrare la borsetta e scendere al piano inferiore.

Un appuntamento.

A quanto pareva, Ash Evans stava prendendo questa cosa della finzione seriamente.

E Dio, ne ero felicissima. Avevo scelto di godermi ogni singolo istante finché non fosse tutto finito.

Raggiunsi il pianoterra della mia piccola casa e andai dritto alla porta. La spalancai. Colta alla sprovvista, barcollai all’indietro. Le mie viscere si contorsero così forte che mi sentii quasi spezzare in due quando vidi chi c’era sulla soglia.

Bates.

La rabbia scoppiò in me come una tempesta.

«Cosa ci fai qui?»

«È questo il modo di accogliere il grande amore della tua vita?» disse con quel sogghigno condiscendente che aveva sempre felicemente riservato a me.

Il risentimento turbinò e si agitò dentro di me. «Questo perché non mi è rimasto un briciolo di ospitalità da offrirti. L’hai esaurita tutta. Il che significa che non sei il benvenuto qui… quindi vattene.»

«Sono preoccupato per te» disse, il tono improvvisamente privo di disprezzo.

Questo era Bates. Astuto e furbo. Sempre pronto a usare le parole per ottenere ciò che voleva.

La mia risata non era altro che uno sbuffo beffardo. «Sei preoccupato per me? Questa è bella.»

«Hai sempre avuto la testa piena di favole, Willow. Non posso fare a meno di intervenire quando vedo che ti lasci trasportare da una di esse.»

L’indignazione mi fece stizzire. «Buffo, dal momento che sei stato proprio tu a mostrarmi di non dover credere alle favole.»

«Sono cambiato.»

«Sei cambiato?» dissi, le parole impregnate di scherno.

«Sì.»

Il mio sguardo vagò oltre la sua spalla, verso la strada dove un pick-up era parcheggiato accanto al marciapiede davanti casa mia. Riuscivo a scorgere a malapena la sagoma di un uomo seduto al posto di guida.

Ma non importava. Lo riconobbi comunque.

Una sommessa collera saturò ogni cellula del mio corpo, un odio che non riuscivo a comprendere pienamente e che cresceva nel mio spirito. «Hai la faccia tosta di presentarti a casa mia con Billy? Dopo quello che avete fatto?»

«Te l’ho già detto, se l’è meritato. L’ultima cosa che ho intenzione di fare è starmene in disparte e guardare mentre te la fai con un uomo come quello.»

La nausea mi rivoltò lo stomaco. «Un uomo come quello? Sei davvero così stupido, Bates? Pensi davvero che dopo quello che mi hai fatto, hai il diritto di dirmi chi vedere o cosa fare?»

«Ti amo. Ho commesso degli errori, ma sono qui per farmi perdonare. Non lo capisci?»

Errori?

Mi aveva rovinato la vita.

Le sue parole mi bruciarono le orecchie. Le detestavo. Probabilmente, perché fu in quel momento che mi resi conto di odiarlo. Con tutta me stessa. Non era rimasta nessuna parte di me che segretamente desiderava che le cose tra di noi fossero andate in maniera diversa.

«Il mio amore per te è morto parecchio tempo fa. Adesso tu e Billy dovete andarvene. Ho un impegno.»

I suoi occhi tracciarono il mio corpo, l’abito che indossavo, e le sue narici si dilatarono.

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